Oggi si celebra la giornata europea della protezione dei dati personali: un’iniziativa che vuole sensibilizzare i cittadini ad essere maggiormente consapevoli del valore dei propri dati. I servizi online utilizzabili senza un pagamento in denaro, in primis motori di ricerca, social network o giochi online venivano e vengono percepiti, infatti, come gratuiti, mentre in realtà il corrispettivo per usufruire del servizio è costituito proprio dai dati personali messi a disposizione dal consumatore. Con i consensi raccolti, le aziende hanno accesso ad informazioni sullo stile di vita o sulle abitudini di acquisto dei loro utenti, informazioni che in grande numero risultano preziose da rivendere a terzi. La direttiva europea sui contenuti digitali, ha voluto disciplinare espressamente questi casi: se per avere accesso ad un bene/servizio digitale, il consumatore deve mettere a disposizione i propri dati personali, quest‘ultimi sono equiparati ad un pagamento in denaro. Le difficoltà nell’applicazione della nuova normativa tuttavia non mancheranno, sottolinea la sede di Bolzano del CEC.
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